Carlo Magno, guerriero e mecenate. Con lui inizia la collana «Viaggio nel Medioevo»- Corriere.it

2022-06-10 18:16:46 By : Ms. Jannie Zheng

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Dal 28 aprile in edicola con il quotidiano il primo volume della serie dedicata all’«Età di Mezzo». Si parte dal re dei Franchi incoronato imperatore nell’800 da Papa Leone III

Friedrich Kaulbach, «L’incoronazione di Carlo Magno» (1861)

Intanto inquadriamo il personaggio: Carlo, futuro Carlo Magno, non è di stirpe regale: nasce nel 747, figlio del maestro di palazzo Pipino il Breve; viene dalla gente dei Franchi, quei barbari che, a detta del romano Sidonio Apollinare, «sarebbero capaci di domare anche i mostri»; è cattolico e quindi piace ai Papi; può contare su un esercito organizzato e ricco, cosa che fa espandere il suo potere dall’attuale Francia a Belgio, Olanda, Svizzera, Austria, Germania fino all’Elba, all’Italia centrosettentrionale compresa l’Istria, a Slovenia, Ungheria fino al Danubio, Navarra e Catalogna. Ed ecco che arriviamo alla fatidica notte di Natale dell’800, in cui Carlo Magno, re dei Franchi, viene incoronato imperatore da Papa Leone III nella basilica di San Pietro. In questa scena arcinota vediamo l’embrione di uno spazio politico che conosciamo bene: «Un’Europa di cui Francia e Germania sono i partner principali, e in cui l’Italia padana è più integrata del Mezzogiorno, la Catalogna più del resto della Spagna, mentre la Gran Bretagna continua a esserle sostanzialmente estranea. Questa Europa nordica e continentale, latina per cultura ma diffidente verso le regioni mediterranee e quasi del tutto dimentica di quelle greco-slave dell’Est, è un lascito di Carlo Magno». Capire la sua epoca significa indagare nelle nostre radici, trovare le ragioni dell’oggi. Non a caso Carlo Magno e l’Impero carolingio apre il 28 aprile la collana «Viaggio nel Medioevo».

Un nuovo Costantino benedetto da Dio , con una fortissima armata e un ottimo apparato burocratico. Organizzazione impeccabile (ereditata anche dal padre Pipino): cappella e cancelleria sostengono la macchina politica. Carlo sa scegliere i suoi collaboratori e definire i loro ambiti, dal conte di palazzo al siniscalco al connestabile, dal camararius (una specie di ministro del Tesoro) ai comites che esercitano il potere nei comitati (e sono controllati da un drappello di funzionari, i missi dominici ). In più può contare su una corte di aristocratici che fanno a gara per seguirlo da una residenza all’altra (il volume sottolinea il carattere itinerante del regno di Carlo, fatta salva la sua predilezione per la natia Aquisgrana, soprattutto negli ultimi anni).

Una società in cammino verso il progresso dopo i secoli delle invasioni barbariche. La riforma monetaria (si deve a Carlo Magno, tra 781 e 794, la trasformazione della libbra in unità monetaria); la crescita demografica; gli scambi commerciali in aumento come i consumi. Ma soprattutto la cultura : quella di Carlo Magno è una stagione di investimenti in opere d’arte di tutti i tipi: architettura, scultura, oreficeria, pittura murale, miniatura. È l’epoca della «Rinascenza carolingia» (termine dello storico francese dell’Ottocento Jean-Jacques Ampère).

A Carlo Magno, che ama circondarsi di intellettuali — ovviamente la maggior parte ecclesiastici, ma anche compositori di opere poetiche di carattere laico — si deve la nascita di un sistema scolastico in grado di integrare le vaste terre dell’impero e l’uso di uno stile di scrittura comune (la «minuscola carolina») per rendere più agevole la copiatura dei testi.

I codici, appunto. Salvati, nascosti e riprodotti nelle abbazie: ora l’imperatore vuole recuperare quei tesori, farne copiare altri (i volumi sacri costituiscono il nucleo principale della produzione libraria di età carolingia, ma vengono copiate anche opere di carattere scientifico o letterario, scritte da autori classici o da contemporanei, splendidamente miniate) e confrontarsi con le migliori menti dell’epoca: per questo promuove la costituzione della Schola Palatina , consesso di eruditi fondato dal filosofo Alcuino di York, suo maestro e amico, e dallo storico longobardo Paolo Diacono.

Un sovrano guerriero ma anche colto, attento alla ragione di Stato come alle relazioni diplomatiche. Il volume sottolinea i buoni rapporti tra l’imperatore e un altro sovrano leggendario: il musulmano Harun al-Rashid, califfo di Baghdad dal 786 all’809. Uno dei protagonisti delle Mille e una notte . Anche con gli ebrei i legami — economici e commerciali — sono solidi. Ammessi come stranieri sottoposti all’autorità del sovrano, sono numerosi durante il regno di Carlo Magno. Alla sua morte, nell’814, la loro presenza è ampiamente ridimensionata.

L’imperatore, il politico, infine l’uomo. Anche di questo aspetto si occupa il volume che apre la collana «Viaggio nel Medioevo». «Di taglia grossa e robusta, di statura alta ma non eccezionale. Aveva la testa rotonda, gli occhi grandi e vivaci, il naso appena più grosso del normale, i capelli già bianchi ma ancora folti, l’espressione allegra e ridente», scrive il biografo Eginardo. Unto di Dio, Carlo Magno è già mito subito dopo la morte : una leggenda sostiene che dorma nella cripta della cattedrale di Aquisgrana e alla fine dei tempi tornerà sulla Terra per condurre i cristiani alla vittoria contro gli infedeli.

Esce il 28 aprile in edicola con il «Corriere della Sera» il volume illustrato Carlo Magno e l’Impero carolingio , al prezzo di e 9,90 più il costo del quotidiano. Si tratta del primo titolo della nuova collana «Viaggio nel Medioevo», una serie realizzata in collaborazione con il mensile «Medioevo», diretto da Andreas M. Steiner. Come spiega lo stesso Steiner nell’introduzione che presenta l’intera opera, il Medioevo è oggetto di numerosi travisamenti. Da una parte è visto in un’accezione decisamente negativa, come un periodo buio, segnato «da persistente bellicosità, violenze, persecuzioni e devastanti epidemie». Dall’altra è un’epoca a cui si guarda con interesse e ammirazione, sulla scorta delle ricerche storiografiche, ma anche di costruzioni in gran parte immaginarie. Occorre dunque distinguere, osserva Steiner, tra la medievistica, cioè lo studio scientifico di quei secoli, e le varie forme di «medievalistica», che dalla storiografia «traggono esempi e contenuti per dare forma a nuovi modelli e idee, in un gioco continuo tra ispirazione e travisamento». La copertina del primo volume in edicola con il «Corriere della Sera» a euro 9,90 più il prezzo del quotidiano Il primo volume è dedicato a Carlo Magno, il sovrano che fondò un impero nel centro dell’Europea e aprì nuove prospettive all’interno dell’Occidente. Qui se ne ripercorrono le campagne militari, ma si analizzano anche la sua personalità, lo stile di governo, l’influenza nel campo della cultura. Il secondo titolo della collana «Viaggio nel Medioevo» sarà in edicola il 5 maggio ed è intitolato Le crociate . Seguiranno: Le Signorie (12 maggio); Il nuovo millennio (19 maggio); I Templari e gli ordini cavallereschi (26 maggio); Le invasioni barbariche (2 giugno).

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