Leonardo ha 6 anni, frequenta la scuola materna ed è l'unico della sua classe a indossare la mascherina chirurgica. È il paradosso dell'ultima circolare emanata dal ministero dell'Istruzione, che aggiorna le regole sull'utilizzo delle misure di sicurezza a scuola. Tutti devono indossare la mascherina, "eccezion fatta per i bambini sino ai sei anni di età". Il discrimine, quindi, non riguarda l'ordine o il grado, bensì gli anni e andando verso la fine della scuola qualche piccolo dell'asilo i sei anni li comincia a compiere.
È la storia di Leonardo, iscritto alla scuola dell'infanzia dell'istituto comprensivo Forum Novum di Torri in Sabina, provincia di Rieti. Qui la dirigente scolastica, con una circolare, ha recepito le indicazioni ministeriali alla lettera, nonostante il chiarimento che la Regione Lazio ha chiesto al ministero: "In ragione di principi di coerenza e ragionevolezza funzionali alla didattica, non pare necessario l'utilizzo delle mascherine nella scuola d'infanzia anche per i piccoli che hanno compiuto 6 anni e invece pare necessario lo sia nella scuola primaria, anche per gli alunni che i 6 anni li debbono ancora compiere", si legge nella nota regionale.
E così il bambino è "l'unico della sua classe che si ritrova a indossare la mascherina chirurgica durante le attività didattiche", spiega sua madre, Agnese Santini. "Per alcuni giorni non l'abbiamo mandato a scuola proprio in virtù di quest'obbligo, ma poi abbiamo visto che stava male psicologicamente. Così un po' per volta l'abbiamo fatto rientrare in classe, è un bambino intelligente e ha capito, ma non è certo facile per lui". Il compleanno della "prossima bimba che compirà 6 anni è il 10 maggio - prosegue la mamma - ma speriamo che qualcosa cambi prima, anche perché andiamo verso le belle giornate e il caldo".
A seguire Agnese nella sua battaglia "contro questa disuguaglianza" è Genima, l'Associazione dei Genitori in Rete, che ha scritto una lettera al ministro Patrizio Bianchi, coinvolgendo nella missiva anche la ministra per le Pari opportunità Elena Bonetti, l'assessore regionale alla Scuola Claudio Di Berardino, la garante dell'Infanzia Monica Sansoni e l'Ufficio scolastico regionale. "Appare paradossale - scrivono la presidente di Genima, Stefania Lattanzi, e la vicepresidente e delegata per le questioni territoriali, Alessia Arena - come in piena fase emergenziale il Ministero abbia applicato con buon senso una deroga che tenesse conto del contesto scolastico di riferimento dei bambini interessati, mentre con l'ultima circolare di cui in oggetto, in fase post emergenziale si prendano provvedimenti restrittivi e discriminatori".