Dalla bobina al tir: la macchina-rivoluzione di Körber - Il Tirreno Lucca

2022-06-10 18:11:00 By : Ms. Daisy Zhang

Lucca: l'azienda di Mugnano presenta la sua ultima porposta: una linea completa per passare dalla materia prima al prodotto finito

LUCCA.L’anno scorso ci eravamo lasciati con la presentazione, tra le molte novità, in particolare sul fronte del packaging, con la presentazione di Casmatic Zephyrus, il macchinario robotizzato per il confezionamento dei prodotti tissue. Ma la ricerca negli stabilimenti Körber, all’avanguardia nella progettazione e realizzazione di macchinari per il settore cartario, è andata avanti, e a meno di otto mesi di distanza dalla presentazione dei Zephyrus (avvenuta in occasione del Miac dell’ottobre 2021), l’azienda di via Diodati ha aperto il suo stabilimento per presentare le ultime novità. Novità che, sintetizzando in modo estremo, sono rappresentate dalla possibilità di consegnare, chiavi in mano, un’intera fabbrica per la lavorazione di prodotti tissue: partendo dalla bobina madre, per arrivare al prodotto finito, inscatolato e messo sui pallet. È l’ecosistema Körber. «Oggi presentiamo un processo completo del converting», spiega Oswaldo Cruz Junior, Ad di Körber . Un’intera produzione concentrata in pochi metri, e che si sviluppa essenzialmente su quattro macchinari. Certo, volendo l’azienda cartaria può decidere di acquistare solo uno di questi macchinari, ma la rivoluzione che da ieri mattina Körber illustra ai suoi potenziali clienti (approfittando della contemporaneità della rassegna It’s Tissue) è rappresentata, più che da delle macchine, da una sorta di filosofia, quella della semplificazione. Il tutto grazie a una tecnologia altamente elastica e capace di adeguarsi alle necessità del cliente in ogni fase della lavorazione. Ma più semplice è anche avviare una nuova linea di produzione: con un unico contratto, infatti, le aziende possono acquistare tutti i macchinari per un processo di produzione completo. E quel viaggio dalla bobina alla scatola è stato illustrato, passaggio per passaggio, ossia macchinario per macchinario, dai diversi tecnici, con Manrico Giusfredi che ha fatto da Cicerone tra le varie tappe del processo di produzione. Il primo di questi macchinari è rappresentato dalla linea Perini Vega S8, per la trasformazione dei rotoli di grande diametro. Linea protagonista anche di un esempio della sua efficienza e praticità, quando, dal momento del caricamento della bobina madre (operazione che avviene nella totale sicurezza dell’operatore) passano appena tre minuti al passaggio al rotolo. Da qui si passa al secondo gioiellino, la Mtc Itf Change, la macchina destinata alla produzione degli interfogliati e in grado, attraverso la sostituzione del cassetto (cassetto che viene predisposto all’esterno del macchinario e la cui sostituzione richiede solo poche e veloci manovre) può cambiare il il formato del taglio, il tutto in modo semplice e automatizzato. E la produzione è continuamente sottoposta a un sistema di controllo che, in automatico, è in grado di rilevare la qualità del taglio, permettendo di intervenire subito, riducendo drasticamente i tempi di fermo della produzione. Poi arriva lui, Casmatic Zephyrus, la rivoluzione nel confezionamento che avevamo imparato a conoscere lo scorso ottobre. Un macchinario robotizzato in grado di dare il massimo della flessibilità nel processo di impacchettamento del prodotto. Per esempio è in grado di fare un’unica confezione per due tipi di prodotti diversi, per esempio quelli in rotolo e i quelli in piegato. Il processo di confezionamento guarda molto all’ecologia con l’utilizzo di carta Kraft, Lpde riciclato e bioplastica. Il contenitore finale poi, in cartoncino, non solo può essere a sua volta riciclato, ma costituisce un packaging perfetto anche per l’e-commerce, un mercato in continua crescita. Siamo arrivati al prodotto finito in scatola, ma le possibilità offerte da Körber non finiscono qui. C’è l’ultimo gioiellino: si chiama Pa15, ed è un macchinario che in modo completamente automatico prende la scatola uscita da Zephyrus e, in base alle sue dimensioni, studia in automatico la disposizione migliore per i pallet, caricando poi le stesse scatole sui bancali, pronti per essere caricati sui camion. Macchine che funzionano come un’orchestra, ha spiegato Giusfredi e, come un’orchestra, hanno un direttore, rappresentato dal sistema computerizzato col quale un operatore può controllare l’intero processo da una sala di controllo. A semplicità ed elasticità, le due caratteristiche sin qui più citate, se ne aggiunge un’altra, non meno importante, l’economicità. Qui il risparmio coinvolge più aspetti, dal tempo di produzione allo spazio, fino a quello, particolarmente importante soprattutto adesso, del consumo di energia (che vuol dire anche minor impatto ambientale): «Per fare un esempio – spiega Oswaldo Cruz – l’impianto di packaging è quello dove si consuma più energia, necessaria anche ad assicurare il vuoto. Ebbene, qui siamo riusciti a ottenere un risparmio del 30% sul consumo di energia». l  

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