Il Gusto

2022-07-29 18:06:13 By : Ms. Linda Yu

“Senza i foresti, probabilmente non saremo qui”. Andrea Pernigo è nato, cresciuto e adesso guida un’azienda agricola che produce olio extravergine d’oliva. trasforma erbe officinali ma anche creme e integratori in Valpantena. I “foresti”, così i veneti chiamano chi non ha radici locali, sono altri imprenditori che nel corso degli anni sono arrivati sulle colline per produrre vino d’altissima qualità o per fare ristorazione stellata e che hanno deciso di mettersi insieme per “cercare di valorizzare dal punto di vista turistico ed economico tutta da scoprire”. Così spiega Ettore Nicoletto, ceo di Angelini Wines & Estates, il gruppo che controlla la Bertani, e presidente della rete Valpantena.

La Valle degli Dei è ad un tiro di schioppo da Verona e si presenta con i tratti morbidi di una valle alluvionale che uomini e donne hanno iniziato ad abitare nel secondo millennio avanti Cristo. Adesso la popolano circa 19 mila persone che vivono in sei comuni: Grezzana, Quinto di Valpantena, Santa Maria in Stelle, Novaglie, Sezzano e Bosco Chiesa Nuova. Questa è una terra dove le cave di marmo e ghiaia e poi gli allevamenti di pollame dell’Aia hanno garantito per anni lavoro e reddito. Lungo la statale ci sono ancora i capannoni che ospitavano le batterie di polli ma basta risalire la collina per scoprire “un caleidoscopio paesaggistico, produttivo, culturale, enogastronomico e ricettivo ancora sottostimato e ai margini dell’offerta turistica veronese. Tanti, troppi, ci considerano come una bretellina che collega Verona con i monti della Lessinia”, spiega ancora Nicoletto.

Nel 2019 infatti, prima dell’esplosione dell’emergenza sanitaria legata al Covid, questa vallata incideva solo per lo 0,3% sul totale registrato nell’intera provincia. I margini di crescita, dunque, sono enormi e l’idea alla base del progetto è semplice, unire le forze invece che disperderle in una lunga campagna di concorrenza: “Siamo partiti in sette, uniti dal fatto che produciamo eccellenze in questo territorio, dal vino all’olio, dal cibo alle essenze, all’ospitalità, per convincere i turisti a scoprire sentieri diversi da quelli tradizionali”, spiega Massimo Gianolli, anche lui “foresto” malgrado abbia fondato al Collina dei Ciliegi.

Le aziende della Rete sono tutte situate tra i 200 e i 600 metri di altitudine a Nord Est di Verona ed esprimono un fatturato di oltre 16 milioni di euro. Il progetto è firmato da Andrea Pernigo (Agricola Pernigo); Ettore Nicoletto (Bertani del gruppo Angelini Wines & Estates); Igor Boccardo (Costa Arente del gruppo le Tenute del Leone Alato); Massimo Gianolli (La Collina dei Ciliegi e Ca’ del Moro Wine Retreat); Tommaso Zanini e Francesco Montresor (Ripa della Volta) e Diego Zecchini (Ristorante La Cru e Villa Balis Crema).

Partiamo dalla cucina, allora. “Territoriale, concreta e di stagione”. Le parole dello chef Giacomo Sacchetto raccontano il percorso di un ristorante che ha ricevuto una stella Michelin nel 2020 e lo speciale riconoscimento Stella Verde nel 2021 che premia le realtà che si distinguono per sperimentazioni sostenibili. La filosofia del Ristorante si trasmette all’attiguo relais Villa Balis Crema, nato dal recupero della Villa Maffei Medici, antica dimora veneta di origine nobiliare. La sostenibilità è uno dei temi che secondo Zecchini “lega queste diverse esperienze territoriali e tutti insieme puntiamo ad una crescita virtuosa del turismo senza intaccare il grande patrimonio naturalistico che indentifica questa valle”. Montresor la racconta così: “Quel che ci unisce è un comune sentire per il bello e dopo aver declinato le nostre esperienze e averle condivise puntiamo a realizzare qualcosa di nuovo”. 

E dalla condivisione è nato un manifesto che ha come primo obiettivo la valorizzazione dell’identità territoriale. Secondo: individuazione e promozione di percorsi turistici, enogastronomici, prodotti di eccellenza e attività per il tempo libero. Terzo: creazione di sinergie e di un circolo virtuoso tra tutte le attività coinvolte nel progetto; incentivazione di nuove realtà imprenditoriali per accrescere l’effetto moltiplicatore e la tutela della bellezza della valle e delle sue caratteristiche paesaggistiche.

In effetti in Valpantena c’è molto da vedere: a piedi, in auto e in bici. Ci sono boschi e antiche chiese, canyon e torrenti, torri e fontane, colombare e lavatoi, ma soprattutto quel patrimonio di ulivi e vigneti, campi coltivati e vegetazione spontanea che si dipanano lungo i saliscendi delle strade, invitando al piacere della sosta e alla ricerca degli indirizzi giusti. Agricola Pernigo, nei 70 ettari di proprietà a Santa Maria in Stelle, è specializzata nella produzione di alimenti e prodotti officinali biologici: olio, miele, oli essenziali, saponi artigianali, tisane, sali, confetture e cosmetici. A Grezzana, Costa Arènte (nel portfolio de Le Tenute del Leone Alato di Genagricola) produce vini fortemente identitari tutti orgogliosamente firmati Valpantena e dispone di 12 stanze a impronta country style. Sempre a Grezzana, La Collina dei Ciliegi – Ca’ del Moro Wine Retreat è ugualmente un’azienda vitivinicola e ricettivo-alberghiera estesa su 58 ettari di cui 33 a vigneto ispirata al turismo slow in un lusso minimalista. Ripa della Volta è un piccolo eremo a Romagnano, condotto da Francesco Montresor, appassionato d’arte contemporanea, che veste i suoi vini con etichette d’autore. E poi c’è Bertani, produttrice dell’inconfondibile Amarone, dal 2011 ricompresa nel brand del gruppo farmaceutico Angelini Wines & Estates. “Siamo all’inizio dell’avventura – conclude Nicoletto – e la nostra idea è di definire percorsi enoturistici a misura, pacchetti che si possano adattare alle diverse disponibilità economiche dei viaggiatori”.