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HANetf, il primo emittente white label europeo di ETF, è lieto di annunciare che il noto ETC sull’oro di The Royal Mint avrà da oggi un nuovo nome: il The Royal Mint Responsibly Sourced Physical Gold ETC (RMAU). RMAU, lanciato sulle principali Piazze europee nel 2020, è stato il primo prodotto a essere garantito da The Royal Mint ed è stato il primo ETC sull’oro ad essere lanciato in partnership con una zecca sovrana europea; attualmente è quotato su London Stock Exchange, Euronext Paris, Borsa Italiana and Deutsche Borse. Questo ETC fornisce agli investitori un’esposizione all’oro garantito al 100% dai lingotti conformi agli standard Good Delivery della London Bullion Market Association (LBMA) e custoditi presso i caveau di The Royal Mint a Liantrisant, Cardiff. Inoltre, parte dei lingotti a garanzia di RMAU sono composti di oro riciclato al 100%. Il vantaggio che ne deriva è connesso al problema del cambiamento climatico; infatti le emissione di gas serra derivanti dalla produzione di lingotti d’oro riciclato risultano più basse del 90%. Tutto ciò è possibile grazie alla collaborazione con la Zecca Sovrana, un fattore che permette un maggior controllo sulla catena di approvvigionamento dell’oro. The Royal Mint è la zecca esportatrice più grande al mondo: crea monete, medaglie, oggetti regalo e strumenti d’investimento disponibili nel Regno Unito e altri Paesi. Con una storia lunga 1.100 anni, The Royal Mint è leader nel mondo per il design e l’abilità nel modellare i metalli preziosi. I risultati conseguiti mostrano l’impegno al mantenimento dei più elevati standard etici. Infatti The Royal Mint collabora solo con fornitori di metalli preziosi che condividono i sui stessi valori e rispettano i rigorosi criteri di selezione.
Andrew Dickey, Direttore dei Metalli Preziosi di The Royal Mint, ha commentato: “L'approvvigionamento responsabile è parte integrante del nostro progetto che ci vede leader nella produzione di metalli preziosi sostenibili e stiamo agendo attraverso una serie di iniziative per ridurre la nostra quota di metalli estratti. Siamo lieti che il nostro ETC rispecchi questi valori attraverso questo cambiamento di nome e ci auguriamo che gli investitori attenti alla sostenibilità all'interno del loro portafoglio trovino questa come una opzione interessante".
Hector McNeil (foto), co-CEO e co-Fondatore di HANetf ha aggiunto: “RMAU è uno strumento unico nel suo genere per avere un’esposizione all’oro; non solo i suoi lingotti rispettano le linee guida del LBMA, ma una porzione dell’oro custodito è riciclato. Aspetti che riflettono il forte impegno ESG di The Royal Mint. Ritenevamo fondamentale che l’ETC rispecchiasse questi valori nel suo nome. In soli due anni dalla quotazione in Borsa, l’ETC ha visto il suo patrimonio raggiungere 600 milioni di dollari, registrando nel 2022 una crescita delle masse in gestione superiore al 100%. In parte, questo è conseguenza dell’attuale contesto, in cui l’oro è considerato come un asset favorevole; tuttavia, riteniamo che rifletta anche il crescente desiderio degli investitori di accedere a questa asset classe in modo più sostenibile.”
Tributo all’esperienza di Shikama Hideaki, direttore creativo di Children of the discordance, alle vibes della Yokohama degli anni 90, la s-s 23 del brand racchiude i ricordi, i tessuti e le grafiche di quel periodo e racconta dell’incontro tra moda e street culture. Per la sua quinta partecipazione a Milano moda uomo, il designer giapponese punta ancora una volta sul linguaggio digitale del fashion film. Intitolato Area area, in omaggio al brano del gruppo hip-hop Ozrosaurus, e diretto da Keita Suzuki, già regista dei film prodotti nelle ultime tre stagioni del brand, il corto rievoca gli anni prossimi al nuovo millennio.
«Il digitale si è dimostrato un format appropriato ed efficace per comunicare il brand», ha spiegato Hideaki. «Come città portuale a ovest di Tokyo, Yokohama è la patria della cultura americana della West coast, del reggae e dell’hip-hop. La mia identità si è nutrita di graffiti, pinstriping su auto custom, low riders, skaters, surfisti e musica», ha aggiunto. Forme di street culture che coesistono nella collezione, che sperimenta con tessuti vintage e dead stock, questa volta con particolare attenzione alla pelle.
Cappotti anni 70 e 80 sono decostruiti e ricostruiti in gilet e shorts o diventano pannelli per denim pants, declinazione inedita del gusto upcycled della label. Torna il lavoro sul patchwork con combinazioni di tessuto bandana e grafiche,...;
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