Vivere senza plastica è possibile? Si: ecco come - GreenStyle

2022-03-03 06:12:29 By : Ms. Catherine Yu

La plastica è di gran lunga il rifiuto inquinante più diffuso e pericoloso al mondo. Dopo decenni di consumo indiscriminato, questo materiale è divenuto pressoché ubiquitario: lo si trova in tutti gli oceani, galleggiante in superficie o impigliato sui fondali, così come anche nei boschi, sulle vette montane, addirittura trascinato dalle correnti fino ai Poli. Basti pensare che tracce di microplastiche – ovvero dei frammenti di pochi millimetri, dannosi sia per la salute che per gli ecosistemi – sono stati rinvenuti sia nelle profondità delle Fosse delle Marianne che sulle cime dell’Everest e del K2.

E i danni sono davvero ingenti. Ad esempio, gli animali marini come tartarughe e balene ingoiano grandi quantità di plastica, scambiandole per prede come meduse. I rifiuti si accumulano poi nel loro apparato digerente, impedendo l’assorbimento dei principi nutritivi e portando velocemente alla morte. Per non parlare di esemplari come i delfini, spesso impigliati delle reti sottomarine abbandonate e deceduti per asfissia, poiché impossibilitati a tornare a galla.

Un problema che riguarda anche l’uomo, poiché plastica e microplastica entrano nella catena alimentare o, ancora, vengono inalate tramite la respirazione. Si sospetta che, a livello organico, le microplastiche possano inibire il corretto sviluppo ormonale e aumentare il rischio di tumori. Ma vivere senza plastica è possibile?

Prima di comprendere se vivere senza plastica sia davvero possibile, è utile comprendere il quadro normativo a livello mondiale. La diffusione di questo materiale non può infatti essere contrastata senza specifiche leggi che ne vietino il ricorso, anche perché il consumatore finale spesso è lasciato senza alternative.

Proprio a livello normativo, cosa succede in Europa, in Italia e nel mondo?

L’Europa ha iniziato solamente di recente la sua battaglia contro la plastica, concentrandosi soprattutto su quella usa e getta. Con un iter normativo cominciato nel 2018, tra discussioni anche furenti fra parti politiche opposte, l’Unione Europea è giunta a una direttiva entrata in vigore il 3 luglio 2021. Una legge a cui tutti gli Stati Membri dovranno velocemente adeguarsi.

Con la Direttiva 2019/904, l’Unione Europea ha deciso di limitare la proliferazione della plastica monouso, vietando l’immissione sul mercato di alcuni specifici oggetti creati a partire da questo materiale. Dal 3 luglio, all’interno del territorio del Vecchio Continente non si potranno infatti vendere:

Va però sottolineato come la legge non abbia incluso i bicchieri di plastica, così come bottiglie per acqua e altre bevande.

L’Italia ha recepito la normativa europea sulla plastica usa e getta, tuttavia lo Stivale aveva già anticipato i tempi, poiché tra le prime nazioni mondiali a inibire il ricorso a buste e sacchetti realizzati in questo materiale:

Purtroppo non sembra che il resto del mondo stia procedendo alla stessa velocità dell’Unione Europea che, almeno sul fronte della plastica usa e getta, è all’avanguardia rispetto ad altri Paesi mondiali.

Alcune nazioni asiatiche, dove il problema dell’inquinamento da plastica è molto grave poiché molti Paesi in via di sviluppo importano rifiuti da quelli più sviluppati, hanno adottato legislazioni locali contro l’uso dei sacchetti monouso. È il caso di Taiwan, ad esempio, che vieta questi strumenti dal 2018. Ancora più lacunosa la situazione negli Stati Uniti, dove vi sono iniziative autonome di singoli stati o addirittura di municipalità – come la California o Los Angeles – ma non una normativa nazionale.

Considerati i vincoli normativi, vivere senza plastica è davvero possibile? Purtroppo, la situazione attuale non permette ancora di vivere completamente senza questo materiale, poiché il consumatore è spesso costretto ad acquistare prodotti che lo contengono. Si pensi ai dispositivi medici, alle confezioni dei farmaci o, più semplicemente, alla plastica impiegata per device elettronici e analoghi.

Nonostante tutti i limiti di questo periodo storico, è comunque possibile ridurre sensibilmente il proprio impatto ambientale, limitando la propria dipendenza dalla plastica. E bastano anche piccole azioni quotidiane, di seguito qualche consiglio.

La spesa rappresenta il primo e fondamentale passo per ridurre il proprio consumo di plastica. Evitare completamente prodotti che ne fanno ricorso – dalle bibite agli alimenti confezionati, passando per i deodoranti – è sempre complesso. Ma non impossibile. Ecco quali azioni prendere in considerazione:

Anche le necessità di igiene personale possono contribuire in modo sensibile alla riduzione dei rifiuti plastici. Ad esempio:

Dieta e alimentazione possono contribuire in modo indiretto sulla produzione di rifiuti, basta seguire alcuni facili consigli quotidiani:

È molto importante agire anche sul fronte dell’abbigliamento, poiché una delle principali cause della produzione di microplastiche di origine tessile. Basti pensare che un comune ciclo di lavatrice può rilasciare nell’ambiente anche 700.000 microplastiche diverse:

Indispensabile è intervenire anche sul fronte della cura degli animali domestici, poiché molti prodotti a loro dedicati contengono grandi quantità di plastiche:

Infine, un breve sguardo anche all’ambito del lavoro e dello svago. In ufficio, ad esempio, si possono sostituire bottigliette d’acqua con pratiche e salutari borracce. Ancora, la pausa caffè dovrà sempre incentivare l’uso di tazze in carta, cartone o ceramica, così come cucchiaini in acciaio. Per quanto riguarda i dispositivi elettronici, si può chiedere alla propria azienda di incentivare l’adozione di computer e smartphone con corpo in vetro oppure alluminio.

Nel tempo libero, come ad esempio durante lo sport, si indossino sempre abiti in fibra naturale, si utilizzino borracce per le bevande e si prediliga il cibo al sacco, avvolto in sacchetti di plastica oppure in panni cerati riutilizzabili.

Se vuoi aggiornamenti su Plastica inserisci la tua email nel box qui sotto:

Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.

Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione. Se è la prima volta che ti registri ai nostri servizi, conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta elettronica.

Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali.

Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.

Seguici anche sui canali social

I simboli del riciclo sono molto importanti per smaltire correttamente i vari tipi di rifiuti. Ecco come identificarli e riconoscerli sulle confezioni.

Greenstyle è un supplemento di Blogo. Blogo è una testata giornalistica registrata. Registrazione ROC n. 22649

© GreenStyle 2011-2022 | T-Mediahouse – P. IVA 06933670967 | 1.74.0