Borse, abiti e accessori vegani: la moda sostenibile è su Instagram

2022-09-09 18:08:11 By : Archer Tan

Il tema della sostenibilità è sempre più presente nella nostra vita e anche la moda si sta muovendo per trovare alternative più etiche e attente all'ambiente, avviando una piccola-grande rivoluzione nel mercato che sta ridefinendo le regole del fashion world. Come? Dando vita a un modello di business con capi unici, edizioni limitate, fatti a mano, rispettosi del pianeta e creati localmente. Ci sarebbe però un ultimo step per “migliorare” il tutto: quello di eliminare la componente animale. Ecco perché il sistema sta andando alla ricerca di soluzioni più etiche, convertendosi nella creazione di capi e accessori vegan che abbiano un’estetica moderna e attuale e invoglino il consumatore a predilgerli, ricercando materiali alternativi. Ecco a voi quindi 8 brand vegani provenienti da tutto il mondo che abbiamo scovato su Instagram! 

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Miomojo è un marchio Made in Italy vegano che realizza borse e affonda le sue radici nel territorio bergamasco, nato da un’idea di Claudia Pievani, la fondatrice del brand, che ha scelto di dare vita al progetto nel 2012 quando all’epoca le alternative alle borse non in pelle animale erano poche. La missione di Claudia è sempre stata quella di non sacrificare l’estetica dei suoi accessori offrendo «un’alternativa vegana, ma anche creare un prodotto composto da materiali innovativi, organici e riciclati, al fine di ridurre l’impatto negativo sull’ambiente e non consumare ulteriori risorse vergini». Fin da subito Claudia ha anche integrato all'attività i progetti charity per sostenere concretamente associazioni internazionali per la difesa degli animali (alle quali viene oggi destinato il 10% dell’utile netto) o centri di salvataggio che si occupano di aiutare animali in difficoltà. 

«Con creatività e cura, è possibile fare fashion, senza victims. Se possiamo creare accessori belli, senza sacrificare vite, perché non farlo?».

I materiali esclusi? Niente più pelliccia, pelle, lana, seta, piume e qualsiasi altro materiale che causa dolore e morte agli animali.

Via libera invece a materiali riciclati, rigenerati e/o materiali innovati parzialmente organici e, per le linee naturali, bambù, lino e canapa: tutti materiali che crescono con spreco minimo di acqua e senza utilizzo di pesticidi, a differenza delle coltivazioni di cotone, eliminato già dal 2018.

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Vegan Tiger è il primo marchio di moda vegano in Corea.

Con il motto «Cruelty Free/Vegan» su Instagram, il brand fashion pone fine alla sofferenza degli animali e offre ai consumatori nuove scelte più consapevoli. Non solo pellicce, ma anche prodotti derivanti da sfruttamento animale sono tassativamente sostituiti da materiali non derivanti da animali e dalle loro sofferenze.

Il brand, che produce una serie disparata di capi (da abiti, pellicce, pantaloni fino ad accessori) va oltre ai limiti della moda vegana conosciuta fino ad ora e spesso associata a uno stile clean, presentando collezioni moderne e audaci che si esprimono attraverso il mix&match di materiali e colori. 

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Dall’Argentina arriva il brand vegano, genderless e sostenibile Nous Etudions, di Romina Cardillo. 

L’estetica minimalista dal taglio pulito e geometrico, la rivisitazione di capi classici sartoriali e le silhouette oversize si fondono con la missione di promuovere un nuovo modo di creare, con pratiche sostenibili e rispettose degli animali. 

«Il messaggio più importante è che non c’è bisogno di usare gli animali per fare i vestiti, è una pratica che dovremmo abbandonare immediatamente. Non ci sono più scuse, dobbiamo smettere di usare pelle di origine animale per produrre abiti».  

Alcuni dei materiali usati nelle collezioni passate sono tartan stropicciato e pelle vegana, tessuti metallici doppiati e in neoprene, la maggior parte proveniente dal marchio sostenibile argentino Texcom, un’azienda tessile con cui il brand collabora da sempre. 

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Sylven New York, fondato da Casey Dworkin nel 2017, è un brand americano di vegan luxury footwear.

I materiali innovativi sono la forza trainante del marchio: vegetali, biologici, biodegradabili, riciclati e rinnovabili (tra cui le pelli vegane, le suole di gomma riciclata, e anche la colla utilizzata), cercano di reinventare come le calzature sono prodotte, dall'interno all’esterno.

Attento al rispetto dell’ambiente, oltre che degli animali e alla sostenibilità, Sylven New York si impegna ogni giorno per tutelare il Pianeta: «La sostenibilità non può esistere senza prendere in considerazione le persone coinvolte nel processo di fabbricazione. Ci impegniamo a lavorare solo con stabilimenti certificati eticamente». 

Alcuni dei materiali di cui parlavamo? Per esempio la pelle ricavata dalle mele, un'alternativa al cuoio biologico, realizzata utilizzando rifiuti organici di mele provenienti dal Tirolo, il più grande fornitore di mele biologiche in Europa, che ogni anno si trova di fronte a una notevole quantità di rifiuti. I nuclei e le bucce dei rifiuti di mele vengono presi e trasformati in una polpa, che viene quindi legata a un tessuto per la struttura. Il risultato è un materiale simile alla pelle che mantiene strutturalmente molte delle stesse proprietà di una pelle tradizionale pur rimanendo completamente priva di elementi animali. Un altro materiale interessante è un derivato delle noci di cocco, una fantastica risorsa naturale utilizzata per creare delle suole traspiranti e isolanti - sia dalle temperature calde sia da quelle fredde. 

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Melissa, brand di scarpe in gomma pop e colorate coniuga moda, arte e design a sostenibilità e materiali vegani: «rispettiamo la vita, la comunità e preserviamo l’ambiente». 

L’ispirazione nasce nel 1979, quando Alexandre Grendene in viaggio tra la Costa Azzurra e il Golfo di Napoli si lascia incuriosire dalle scarpe in gomma trasparente indossata dai pescatori sugli scogli: dopo 43 anni, le scarpe Melissa sono ancora qui con noi e il brand Melissa Italia ha ampliato la sua proposta includendo nuovi modelli di calzature fino a creare anche una linea di borse. Il tutto realizzato senza prodotti o materiali di origine animale e con circa il 6% di carbonio da fonti rinnovabili, interamente in plastica 100% riciclabile.

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Ve la immaginate una pelle derivata dalle foglie di cactus?

Ebbene sì, Desserto, brand messicano creato dalle menti di Adrián López Velarde e Marte Cázarez si fonda proprio sull’utilizzo di questo materiale innovativo, una sorta di pelle vegana completamente a base vegetale e a basso impatto ambientale.

Dopo anni di ricerche e sperimentazioni i due imprenditori hanno deciso di lasciare i loro precedenti lavori e avviare Adriano Di Marti, un'azienda per concentrarsi sullo sviluppo di Desserto, che oggi è conosciuta come cactus o pelle vegana nobal. 

«La nostra missione come azienda è essere all'avanguardia nell'innovazione andando oltre le esigenze del mercato della pelletteria, offrendo materiali di alta qualità realizzati con alternative sostenibili. Tutto questo, con una visione di inclusione, spronando studenti, imprenditori e aziende coinvolte con l'obiettivo di utilizzare materiali più sostenibili poiché il cambiamento richiede la partecipazione di tutti noi».

La scelta del cactus ricade sulla sua larga diffusione in Messico e il tessuto che ne deriva è estratto dalle foglie di un particolare tipo di cactus, il Nobal, che al tatto è davvero molto simile alla pelle di origine animale, offrendo anche una grande prestazione per una vasta gamma di applicazioni e rispettando le più rigorose norme di qualità e ambientali. «Qualunque pelle può essere sostituita da questo tessuto. La pelle animale o quella sintetica possono essere sostituite dalle pelli vegetali, a beneficio dell’ambiente».

L'obiettivo è quello di offrire alternative sostenibili e cruelty-free, senza sostanze chimiche tossiche, ftalati e PVC. In più la pelle di cactus è parzialmente biodegradabile e ha le specifiche tecniche richieste dalle industrie della moda, della pelletteria, del packaging di lusso e del mobile.

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Conscious Step è un brand vegano e sostenibile di calzini la cui missione è impegnarsi nei confronti di un cambiamento sociale e ambientale duraturo: «Ogni passo che facciamo nel nostro processo di produzione supporta aziende agricole e fabbriche con salari equi, strutture sicure e materiali sostenibili».

Certificato vegano, non utilizza nessun materiale che derivi da componenti animali o testato su animali, in pieno spirito cruelty-free e tutti i calzini prodotti vengono realizzati in cotone biologico, privo di erbicidi, insetticidi e pesticidi e mai geneticamente modificato, nel rispetto di una produzione sostenibile e trasparente.

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Hfs Collective è stato fondato nel 2012 da madre e figlia - Debra e Rachel Denniston - a Los Angeles, in California ed è un brand di borse sostenibili, prodotte localmente ed eticamente utilizzando solo i materiali più innovativi, animal e earth-friendly. Interessanti sono proprio i tessuti rivoluzionari impiegati, alcuni dei quali vengono estratti e creati da materiali come la pianta di canapa, una coltura altamente sostenibile e a basso impatto che richiede pochissima acqua (1/4 dell'acqua necessaria per coltivare cotone) o il sughero, raccolto dalla quercia da sughero, che, alla soglia dei 20 anni di età viene privato della corteccia senza morire (rendendo così la raccolta 100% sostenibile poiché lo stesso albero può essere utilizzato ogni 10 anni per oltre 200 anni). Non solo: altro materiale sorprendente è proprio il Piñatex, una nuova alternativa al cuoio a base di foglie di ananas e, poiché si tratta di un sottoprodotto di materiale di scarto, non sono necessari ulteriori terreni, acqua, fertilizzanti o pesticidi per la sua produzione.