Caro carburanti, la benzina sfonda i 2 euro. Le scorte si fanno di notte con taniche da venti litri - CorrieredelVeneto.it

2022-07-29 18:05:41 By : Ms. Kate Lau

Una pompa d benzina a Padova (foto Bergamaschi/Fossella)

Lasoglia psicologica, quella dei due euro al litro , è stata superata: prima nelle aree di servizio delle autostrade (come in A27, dove ieri la benzina ha toccato la punta record di 2,297 euro/litro al servito e il diesel 2,139 ), poi anche sulla viabilità ordinaria. Ormai trovare un distributore sotto l’euro e otto è una sorta di miraggio. E la differenza fra le pompe bianche e le «sette sorelle» si affievolisce. Caro b0llette, caro materie prime, e caro carburanti vanno di pari passo. Nelle ultime due settimane, da quando il conflitto russo ucraino è esploso con violenza, i gestori hanno notato un altro fenomeno: «Sembra che sia in corso, da parte dei clienti, una sorta di accaparramento del prodotto – riflette Moreno Parin, presidente del gruppo Gestori Carburanti Cs Tv -. Si comportano in modo diverso, fanno più spesso il pieno e talvolta arrivano di notte con le taniche per fare il rifornimento . Sembra che facciano incetta. Che temano la penuria di carburante nei prossimi tempi. E non arrivano con la tanica omologata da 5 litri, quella che serve per esempio per la macchina tagliaerba, no. Arrivano con quella, o quelle, da venti litri ». Le portano a casa, le tengono di scorta. «Questo non va bene – continua Parin -, lo fanno quando l’impianto è chiuso e non c’è nessuno che controlla. Ma soprattutto potrebbero esserci problemi di sicurezza, non sappiamo dove le taniche vengono conservate e in che condizioni».

La domanda gonfia il prezzo

Michele Varotto, presidente del gruppo autotrasportatori di Confartigianato, ha ricevuto segnalazioni simili: «In questi giorni molte persone stanno riempiendo serbatoi, non solo per il costo che continua a crescere, ma perché temono che con la guerra russa qualche distributore possa non ricevere il rifornimento ». Bene primario, la benzina diventa oggetto del desiderio: serve per andare al lavoro, a fare la spesa, per le commissioni, per le piccole e grandi attività personali e familiari. Però anche questo ha delle conseguenze: «L’accaparramento comporta una maggiore richiesta di prodotto da parte degli operatori – continua Parin - con il banalissimo effetto che il riflesso è l’adeguamento dei prezzi ». Che significa aumento. «Oggi i prezzi sono ingiustificati perché produzione, petrolio e raffinazione hanno il medesimo costo di prima. È solo mercato».

L’effetto domino sulla filiera

I prezzi schizzano alle stelle. Due euro al litro si illuminano sopra i distributori di Padova, Treviso, Mestre, mentre la media nazionale è calcolata a 1,909 nel mese di febbraio . E pensare che solo a gennaio il prezzo era 1,764 e, a gennaio 2021, 1,465 euro al litro. Il gasolio ha subito una crescita molto simile: 1,338 a gennaio 2021 e 1,796 a febbraio . Lo spettro di ulteriori aumenti e di trovarsi, improvvisamente fra qualche giorno, senza benzina da comprare, spinge quindi gli automobilisti a preferire il pieno di benzina rispetto al classico «mi faccia venti euro» e la tanica trasportata in bagagliaio di notte per tenere il prezioso carburante. Nell’ultimo anno, segnala Varotto, l’aumento medio è stato del 25% : «Ma negli ultimi 10 giorni la crescita è stata esponenziale, quasi 44 centesimi, e lunedì prevediamo un nuovo aumento». Per i trasportatori, che di lavoro viaggiano su gomma durante l’arco dell’intera giornata, il problema si fa ingente: «Quando arrivano i rincari possiamo solo pagare e andare avanti, ma il rischio è di ripercussioni future – riflette Varotto -. Più i carburanti cresceranno, più dovremo caricare i costi sui committenti, che a loro volta li caricheranno sui consumatori. Che però non usano più l’auto, costa troppo, e si fanno consegnare la merce a casa. Il gasolio che impatta del 30% sulle spese delle nostre aziende, è tutto più complicato . Dovrebbe intervenire il governo, i costi vanno calmierati. Se si ferma la logistica si ferma il Paese. Gli aumenti sono diventati insostenibili e i trasportatori artigiani sono quelli che li stanno soffrendo di più».

Viaggi al risparmio Anche i gestori non vivono una situazione felice e, con questi aumenti diffusi, la benzina si vende sempre meno . «Gli operatori del comparto stanno ancora soffrendo le perdite Covid del 2021 - chiude Parin -. Le vendite sono drasticamente calate, rispetto al 2019 siamo a -14%. Le famiglie stanno attente ai conti. Non è un problema di poco conto. I consumatori “normali”, quelli delle brevi uscite, usano meno l’auto, fra smart working e rincari delle bollette che impongono di risparmiare».

Anche i gestori non vivono una situazione felice e, con questi aumenti diffusi, la benzina si vende sempre meno

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