CRACOVIA - Otto ore per riempire lo stadio del Wisla Cracovia "Henryk Reyman" di centinaia e centinaia di tonnellate di beni alimentari, medicine, pannolini, coperte, batterie, generatori. E tutta la notte per caricare i pacchi su pullman e Tir e poi via di corsa, due ore di autostrada per portarli ai profughi ammassati in migliaia ai checkpoint polacchi di Przemysl o Medyka o ucraini come Krakowiecz, se possibile fino a Leopoli nell’inferno delle bombe russe.
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Tutti i contenuti del sito
Tutti i contenuti del sito