Jesolo, la prima sera con i divieti. Il sindaco De Zotti in strada: «Nessun coprifuoco, solo regole» - CorrieredelVeneto.it

2022-08-26 18:14:36 By : Mr. Rain tan

Gli steward controllano uno dei varchi (foto Toniolo)

«Come sarebbe a dire che è chiuso?». Il gruppetto si è arrestato davanti alla transenna, ma solo perché oltre al ferro della barriera ha visto anche i due steward con la pettorina gialla fluorescente; in tutto sono sei, l’unica ragazza presente è quella che scherza a voce alta, ma è l’amico con la camicia hawaiana che si perde a discutere con la coppia di sorveglianti che il Comune di Jesolo ha piazzato davanti agli accessi al mare di piazza Mazzini: «Beh, se è per una questione di sicurezza, di criminalità, di spaccio, allora lo capisco — conclude il giovane dopo un confronto durato un paio di minuti ma con tono più curioso che infastidito (anche se nessuno si è preoccupato di leggere la mezza pagina di ordinanza che è stata incollata a ogni sbarrammento per fugare ogni dubbio) — Certo che però in spiaggia ci vorremmo andare lo stesso».

I controlli e le verifiche

Sono le 23.30, mezz’ora dopo sarà lo stesso sindaco Christofer De Zotti, durante il suo giro notturno, a rispondere in differita: «Vogliamo che il messaggio sia chiaro: non c’è nessun coprifuoco, nessuna spiaggia interdetta, guardare la luna sulla sabbia è sempre possibile a Jesolo, quello che abbiamo fatto è stato chiudere tre traverse che da piazza Mazzini e via Bafile portavano al mare ma in cui si concentravano violenti, sbandati e spacciatori. La chiusura interessa solo le strade laterali, la spiaggia è comunque raggiungibile da tutti gli altri accessi».

Il sindaco De Zotti presenzia ad uno dei varchi di accesso (Foto Toniolo)

Sindaco in strada a spiegare l’ordinanza

Appena eletto, in piena stagione, De Zotti ha subito ereditato il problema che Jesolo deve affrontare ogni estate, la «movida» di via Bafile e piazza Mazzini, compresi i pusher e i ragazzini solo maggiorenni che finiscono la serata a bottigliate, qualcosa che anche nel 2022 sembra una costante di ogni fine settimana. L’ordinanza del sindaco è arrivata ambendo alla precisione del bisturi: ogni sabato, dal 9 luglio al 28 agosto, dalle 22 alle 4 del mattino, chiuso l’accesso 29, quello di piazza Mazzini e di via Nievo, ovvero i due attorno al Capannina Beach (sempre pieno fino al perimetro esterno) e quello di via Bafile più stretto e buio, dove solo un paio di settimane fa una rissa è finita a pugnalate. Il vicolo è ovviamente ancora stretto, ma non buio: «In tre giorni l’abbiamo illuminato, dopo i fatti di domenica - sottolinea il sindaco puntando con il dito ai nuovi fari, raddoppiati da Jesolo Patrimonio - La corrente arriva dallo stabilimento balneare, che ci ha concesso l’utilizzo per tutta la notte». Ma il 29 illuminato e sgombero non è l’unico motivo d’orgoglio di De Zotti, che poi passando proprio per l’arenile si affretta a rimarcare: «Qui fino alla settimana scorsa era il disastro, oggi è del tutto diverso. E non ci sono divieti, evidentemente basta la vista delle transenne e delle pettorine». In realtà qualche altra limitazione c’è, assieme all’ordinanza sugli accessi al mare il primo cittadino ne ha firmate altre due, la prima vieta la detenzione, il consumo e la vendita per asporto di bevande alcoliche – salvo in sacchetti sigillati – in tutto il territorio comunale dalle 20 alle 6 di venerdì, sabato e domenica (ma ad agosto per tutta la settimana); la seconda impone la chiusura ai minimarket che si trovano nell’area compresa tra largo Augustus e via Alberti, da mezzanotte alle sette di ogni domenica. Quest’ultima decisione, in particolare, ha ovviamente sollevato le critiche degli interessati, che il sindaco liquida però velocemente: «È qualcosa che ci hanno chiesto le stesse associazioni di categoria, per tutelare l’intero comparto». E sulla possibilità che queste ordinanze finiscano per rappresentare un danno d’immagine, De Zottis risponde ancora più in fretta: «Questa sera Jesolo è piena di gente».

Agenti della polizia locale in servizio di pattuglia appiedato (foto Toniolo)

Il dispiegamento di forze sul campo

In effetti sabato sera, tra steward ai varchi, polizia locale di ronda, carabinieri schierati in gran spolvero in piazza e l’auto delle Volanti sempre pronta a intervenire non si sono visti momenti di confusione, nonostante le tante presenze. I consiglieri comunali di maggioranza, quasi a piantare una bandiera, hanno aspettato il sindaco su quella che tanti conoscono come «la ringhiera dello spaccio», in spiaggia, ma anche nei famigerati vicoli intorno al Capannina e al Maxim la situazione è rimasta sempre gestibile. Il che non significa che non ci sia stato alcun episodio: a mezzanotte i vigili avevano già fermato il primo spacciatore con addosso un paio di grammi di cocaina; intorno all’una di notte è arrivata a sirene spiegate l’auto della polizia di Stato all’accesso di piazza Mazzini: un altro pusher, un giovane nordafricano, è stato pizzicato proprio vicino alla transenna e, quando è stato avvicinato dalle forze dell’ordine, ha cercato di reagire, finendo per venire portato via di peso dagli agenti dopo uno scambio di colpi. «Noi in realtà non possiamo sanzionare nessuno - specificano gli steward alla barriera - Ma spieghiamo le regole, specificando che se le vediamo infrangere siamo costretti a chiamare i carabinieri. Quasi tutti capiscono, comunque». Anche perché, tra le indicazioni fornite dai 20 uomini in giallo, c’è anche quella per raggiungere l’accesso al mare aperto più vicino. Forse il divieto più complicato da far rispettate sarà quello degli alcolici «raminghi»: sabato sera non mancavano le bottiglie clandestine, specie a ridosso delle due della notte (quando, normalmente, scoppiano le risse), ma nella prima sera di ordinanze è facile capire come sia stato necessario concentrarsi sulle novità più eclatanti.

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