La rinascita di Saga Coffee, il futuro è Gaggio Tech: via alle prime assunzioni - CorrierediBologna.it

2022-05-13 19:37:40 By : Ms. Mayling Zhao

Si chiamerà Gaggio Tech la newco che rileverà lo stabilimento e darà gambe alla reindustrializzazione della Saga Coffee di Gaggio Montano, l’azienda di macchine professionali per il caffè che rischiava di chiudere dopo l’annuncio della multinazionale bergamasca Evoca Group di trasferire le lavorazioni fra Valbrembo, Spagna e Romania. A quasi tre mesi dalla firma dell’accordo fra sindacati, istituzioni, Evoca Group e i due imprenditori lombardi Alessandro Triulzi e Raffaello Melocchi che ha messo in sicurezza sito produttivo e tutti i 187 dipendenti, per l’80% donne, sta per essere posata la prima pietra del rilancio.

Assunzioni «Ci sono i primi 54 nominativi di lavoratori che entreranno nella costituenda società, che nascerà il primo giugno — annuncia il responsabile organizzativo della Fiom Emilia-Romagna e storico sindacalista della montagna, Primo Sacchetti — e che da quel giorno diventeranno immediatamente operativi, andandosi ad affiancare ai 45-50 colleghi che stanno continuando a lavorare per Evoca». Le loro mansioni son presto dette: un periodo di formazione per prepararsi al futuro progetto industriale, e dunque alla produzione di lamiere e stampaggio di materie plastiche, e parallelamente un lavoro propedeutico all’arrivo dei nuovi macchinari, previsto entro l’autunno con l’obiettivo di andare a regime dopo l’estate.

«Ci sono i primi 54 nominativi di lavoratori che entreranno nella costituenda società, che nascerà il primo giugno — annuncia il responsabile organizzativo della Fiom Emilia-Romagna e storico sindacalista della montagna, Primo Sacchetti

Ma non è tutto: l’accordo prevede che entro il 31 luglio l’azienda debba comunicare la lista dei 137 addetti (che diventeranno 150 se nella partita entrerà anche Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa del ministero dell’Economia) da riassorbire progressivamente entro il 28 febbraio. Come da intesa, gli operai che stanno lavorando per Evoca lo faranno alle dipendenze del gruppo bergamasco fino al prossimo 28 febbraio 2023. Il 28 febbraio è anche il giorno della scadenza dei 12 mesi concordati di cassa integrazione per cessazione . «Di fatto è la data dello switch — rimarca Sacchetti —, del passaggio di proprietà». Da allora Gaggio Tech sarà la società proprietaria al 100% dell’impianto produttivo e per almeno altri due/tre anni continuerà a produrre manufatti per la multinazionale cedente Evoca mentre gli addetti già al lavoro passeranno alle dipendenze della società di Triulzi e Melocchi. Vi è poi l’altro volto della vicenda: quello dei 42 dipendenti che hanno accettato gli incentivi all’esodo (per una somma fino ad un massimo di 85 mila euro lordi) e di chi è prossimo alla pensione che avrà il 90% della retribuzione netta per tre anni. Insomma, il cronoprogramma prosegue come previsto.

Le ombre, però, non mancano: se si escludono coloro che hanno già ripreso a lavorare, ci sono oltre 100 operai senza stipendio . «Abbiamo ricevuto in questi giorni la comunicazione che il ministero del Lavoro ha autorizzato la cassa integrazione per cessazione –—rivela il sindacalista delle tute blu Cgil e vero factotum dell’accordo —. Ad oggi però, essendo previsto il pagamento diretto da parte dell’Inps e nessun anticipo dovuto dall’azienda, nulla si sa sui tempi di erogazione dei bonifici. Siamo molto preoccupati perché ci sono 187 famiglie in attesa». Sul piatto, al momento, c’è il piano sociale perfezionato con Evoca che ha anticipato a tutti coloro che ne hanno fatto richiesta una quota parte dell’incentivo all’esodo previsto e che ha un valore compreso fra i 2 e i 3 mila euro. «Abbiamo tamponato temporaneamente il problema, concedendo ai lavoratori di utilizzare in anticipo le somme a loro destinate — precisa Sacchetti — ma se l’Inps non accelera i versamenti di qui a poco avranno un’entrata solo quei 45 che stanno operando per Evoca». Sacchetti lancia allora l’ennesimo appello alla Regione Emilia-Romagna: «Chiediamo ancora una volta l’intervento del governatore Stefano Bonaccini — è l’esortazione —, che ha sempre avuto a cuore questa vertenza e che forse ora potrebbe sollecitare l’Inps a velocizzare i tempi di pagamento della cassa integrazione» . Infine, un pungolo per i due soci della nascente newco e per Evoca: «Che il piano preveda il corretto equilibrio fra i 137/150 che verranno assunti e i 42 che invece vogliono uscire, assicurando una soluzione equa per tutti».

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