Omicidio Sacchi: 27 anni a Valerio Del Grosso, 25 anni a Pirino e De Propris - La Stampa

2022-06-10 18:21:56 By : Ms. Nina Cai

La voce de La Stampa

Condannata a tre anni anche Anastasiya Kylemnyk, ex fidanzata del giovane assassinato. Assolto Armando De Propris

Una foto tratta dal profilo Facebook di Luca Sacchi

C’è giustizia, a distanza di 2 anni e 5 mesi dalla morte di Luca Sacchi, per la famiglia del giovane personal trainer: i giudici della prima Corte d'Assise del tribunale di Roma hanno condannato a 27 anni di carcere Valerio Del Grosso, l’autore materiale dell’omicidio. Proprio per Del Grosso la pm Giulia Guccione ha sollecitato, lo scorso 11 febbraio, la condanna all’ergastolo. Pene rilevanti anche per Paolo Pirino e Marcello De Propris, entrambi condannati a 25 anni: per i due giovani la procura aveva chiesto 30 anni. L’inchiesta sulla morte di Sacchi ha visto come imputata anche Anastasiya Kylemnyk, la fidanzata di Luca che la notte tra il 23 e il 24 ottobre del 2019, quando davanti al pub dell’Appio Del Grosso ha esploso alcuni colpi di pistola freddando il giovane, era presente.

Per lei il giudice ha emesso una condanna a 3 anni di reclusione. La pm Guccione, per la giovane Anastasiya accusata per la violazione della legge sugli stupefacenti, aveva sollecitato una pena di quattro anni e 6 mesi. «Il comportamento che ha tenuto Anastasiya Kylemnyk è grave e supera quello che potrebbero essere gli argomenti a favore per le attenuanti generiche», spiegava nel corso della requisitoria la Guccione. «Noi abbiamo subito per due anni un processo mediatico, nel silenzio. I processi si fanno nelle aule di giustizia non nei salotti televisivi. Abbiamo assistito a un vero e proprio ciarpame condito anche di razzismo nei confronti della mia assistita», aveva risposto 5 giorni dopo l’avvocato Giuseppe Cincioni, difensore di Anastasiya.

Assolto Armando De Propris, papà di Marcello, accusato della sola detenzione della pistola. La procura aveva chiesto per lui l’assoluzione per «non aver commesso il fatto». Il 14 febbraio scorso i legali della famiglia Sacchi, gli avvocati Armida Decina e Paolo Salice, avevano chiesto una provvisionale di 1,7 milioni di euro «Non ci sono risarcimenti che possano minimamente andare a colmare il dolore per la perdita di un figlio e di un fratello - hanno detto gli avvocati Salice e Decina - La madre ci ha detto che da quella sera non vive ma sopravvive. Noi ci auguriamo che una volta fatta giustizia questa famiglia possa tornare a vivere».