TREVIGNANO - Ladra di mestiere. Perchè evidentemente il reddito di cittadinanza non le bastava. Così, aveva affinato una tecnica particolare, tanto da riuscire ad essere convincente. Prendeva di mira anziani e disabili. Tutti con un minimo comune denominatore: andavano a fare la spesa in supermercati con parcheggi sotterranei. Lei, una 53enne rom, residente a Trevignano, li agganciava dicendosi disponibile ad aiutarli a riporre la spesa in auto. E ne approfittava per sgraffignare la borsa o altri oggetti che trovava nei sedili dell'auto.
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LE INDAGINI La donna è stata seguita per mesi dalla squadra Mobile di Treviso, guidata dal vice questore aggiunto Immacolata Benvenuto, che l'ha acciuffata con le mani nel sacco ben due volte in dieci giorni. Non una sola. La prima volta, il 15 aprile scorso, quando è stata sorpresa, nel parcheggio sotterraneo di un ipermercato di Susegana, a sottrarre la borsa di un'anziana intenta a riporre le borse della spesa nel baule dell'auto. Il figlio ventenne, in quel frangente, era invece stato denunciato per ricettazione. Primo arresto per la rom, prima condanna. Dopo aver scontato qualche giorno di carcere il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Treviso le aveva dato fiducia, disponendo la scarcerazione con l'applicazione della misura cautelare dell'obbligo di dimora a casa sua, a Trevignano appunto. Ma il vice questore aggiunto non ha creduto a una sua redenzione. E l'ha fatta seguire ancora. Risultato? Beccata ancora una volta a rubare, in un negozio di abbigliamento di Treviso, dove aveva sottratto alcuni oggetti, come spazzola, lucidalabbra e trucchi, occultandoli nella borsa. Un vistoso paio di occhiali lo aveva tranquillamente indossato dopo aver tagliato l'etichetta antitaccheggio. E aveva indossato anche alcuni capi di abbigliamento. Il furto è stato compiuto il 25 aprile scorso.
RECIDIVA E la donna è stata beccata di nuovo con le mani nel sacco: oltre al furto le è stato contestato il fatto che era fuori da Trevignano, in violazione dunque dell'obbligo prescritto dall'autorità giudiziaria. E, questa volta, il gip del Tribunale non è stato clemente. Ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere alla Giudecca, a Venezia, dove la 53enne è stata accompagnata. E, nell'ordinanza, ha precisato la pericolosità sociale della rom che vive di furti e ne ha fatto un mestiere, parecchio redditizio se, come si evince dalle indagini della Mobile, colpiva in tutta la provincia e anche più volte al giorno. La Mobile ha anche avviato una formale segnalazione all'Inps per bloccare il reddito di cittadinanza alla rom, pari a circa 500 euro mensili.